lunedì 19 ottobre 2020

LA CAREZZA CHE VOLEVO .

 La carezza che volevo 


Cercavo in te l'audacia ,la libera scelta

il violento fremito la goccia di rugiada,

ceravo l'ombra di una luce 

il riverbero dell'estate la cala ove farti mia .


Cercavo la carezza che volevo 

il fuoco eterno che non si spegne mai ...

un'ape regina che si posa su ogni fiore

raccoglie il nostro miele su labbra saporose .


E  si posa su morbide cale  

ove il bianco si confonde con la luce ,

su fiori marzolini e fiocchi di ampolle 

impollina visioni proibite e brama attese di perdono .


La carezza che volevo me l'hai portata via 

gli empi l'han rubata ,

i vampiri degli inferni l'ha recisa ,

i malvagi d'ogni mondo  i narcisisti ubriachi .


Ed io che mi nutro di erba amara 

di accidia , il veleno del cuore ...

di pietra la mia voce ,

mormora al vento la mia solitudine .


Ti volevo solo abbracciare volerti bene 

darti le vibrazioni di una primula ,

gli echi dei torpori ove sale la rugiada  

farti sposa su il tappeto rosa .


Volevo, voglio tante cose ,le tenebre uggiose 

forse timide lacrimano  i pianti dei  miseri ,

abbandonate mi prendono la mano 

mi stringono e leggono il mio avvenire .


Carezzami ancora o femmina !

Volto le spalle il sogno irrealizzato ,

il tuo sentiero è infinito ai miei sentimenti rudi

la carezza di una clessidra vuota  

darti gli incensi delle chiese e le corse sui prati .


Giovanni Maffeo Poetanarratore .

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