La carezza che volevo
Cercavo in te l'audacia ,la libera scelta
il violento fremito la goccia di rugiada,
ceravo l'ombra di una luce
il riverbero dell'estate la cala ove farti mia .
Cercavo la carezza che volevo
il fuoco eterno che non si spegne mai ...
un'ape regina che si posa su ogni fiore
raccoglie il nostro miele su labbra saporose .
E si posa su morbide cale
ove il bianco si confonde con la luce ,
su fiori marzolini e fiocchi di ampolle
impollina visioni proibite e brama attese di perdono .
La carezza che volevo me l'hai portata via
gli empi l'han rubata ,
i vampiri degli inferni l'ha recisa ,
i malvagi d'ogni mondo i narcisisti ubriachi .
Ed io che mi nutro di erba amara
di accidia , il veleno del cuore ...
di pietra la mia voce ,
mormora al vento la mia solitudine .
Ti volevo solo abbracciare volerti bene
darti le vibrazioni di una primula ,
gli echi dei torpori ove sale la rugiada
farti sposa su il tappeto rosa .
Volevo, voglio tante cose ,le tenebre uggiose
forse timide lacrimano i pianti dei miseri ,
abbandonate mi prendono la mano
mi stringono e leggono il mio avvenire .
Carezzami ancora o femmina !
Volto le spalle il sogno irrealizzato ,
il tuo sentiero è infinito ai miei sentimenti rudi
la carezza di una clessidra vuota
darti gli incensi delle chiese e le corse sui prati .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
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