Il morso del digiuno .
Ansimanti pulsioni fremono
su capezzoli schiumano capricci assopiti ,
dall’anima ergono rabbiose voglie
dall’irascibile sangue la carne si infuoca .
Tu, Per me sei la pietà del cuore libero !
Sul tuo corpo decoro i germogli dell’amore …
mordo la carnalità dei sensi ,gli impuri !
Il vorace amore ch'è m'ha fatto sognare .
M'ha incatenato a magie ,a te nell’ora dei silenzi
dove il tempo s’agita sul mare ,l’azzurro scopre la primavera ;
dove , lo scetticismo incredulo sfoga la ferocia d'un impeto loquace …
ove l’acre ironia s’accoppia da aria al paradosso .
È il morso del digiuno che divora le mie carni...
il desiderio avaro ch’è s’adombra e si svela ,
pulsa battiti frenetici nei meandri dissoluti della vita ;
in fiumi di parole elude e si dilegua .
Sei tu dunque l’orma donna ?Che mi fa soffrire!
Il sensuale bersaglio del cerchio magico ...
l’assoluto enigma del cuore in fuga ;
lì tu stessa procacci il bulbo delle rose .
E mordi le avversità del tempo su pollini di nebbia …
tempo tiranno in cui fabula misteri ,borbotti e pulsioni ,
nell’età dell’oro fosti angelo,pietra miliare ;
rovente è la tua era ,afferri e leghi i risoluti fati .
Mordimi dunque col tuo digiuno fammi uomo!
nella passione consumami dove tremano le lacrime ;
avvinta : offrimi i tuoi baci ,le tue feroci labbra,
con dolcezza concedimi un’ora sola del tuo amore .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore .