Dimmi
quale inferno vuoi
Camminando
lungo le strade del tempo
ho
incontrato la vita , ho incontrato un pastore
col
suo gregge pascolava le sue vaghe fantasie.
Si
dirigeva nel regno del declino
ove
l’amarezza gli trasmise la paura,
gli
trasmise la speranza del lode canto
di
chi smarrito ha perduto senno.
Ho
incontrato un amore !
Affievolito
si permise di appassire ;
Breve
fu il suo esteso
ad
accogliere in se l’amato .
Oh
tu bocca che parli,
favelli
gli eccelsi raggi!
Tu
che sussurri nell’oscurità feconda
sei
maschera di marmo ,
annerisci
di livore il tuo mento.
Dimmi
quale inferno vuoi?
Quale
sembianze vuoi mostrare,
quando
mi vedrai morire …
Per
te un corpo è come il rame .
E
vorrei avere occhi di falco
e
volteggiare nell‘eterno spazio,
offrirti
l’ aquila reale
e
varcare le pianure della noia.
Vorrei
offrirti i frutti della consolazione
con
spensieratezza tra i gabbiani , sul mare …
tra
la solitudine della gelosia.
Dimmi
quale inferno vuoi?
Quale
fantasma ti può fare compagnia
si
fa avaro del tuo oro,
ti
porti nel mio vortice passionale.
Dimmelo
! Tu uragano senza vento
la
bufera imprigioni , sei la tempesta della sera.
E
dall’estremo limite guardo la mia terra !
Nella
vena della fonte sospiri attingo;
Al
cadere di una lacrima
mi
acceco con fiamme di candele.
Giovanni
Maffeo Poetanarratore .
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