lunedì 16 gennaio 2017

Nausea

Nausea
( epiteto )


Scrivo di me e do a ognuno il suo bronzo,
osservo e taccio il nulla mi scombina .
Con la faccia degli onesti
la nuova era osservo,
ne sento i lamenti
la presunzione,dei tanti atteggiamenti.
E con prepotenza salvo le apparenze
acceco il mio occhio lucido,
lo depongo in un cuore ironico
e ho accesso al rito magico .
Seguo il senso obliquo
nel regresso cancello l’odio,
con la mente plaudo il folle
la fatua forma della bella femmina .
Nausea ,nausea ,nausea …
squilibrio inutile che porta alla tragedia,
in apparenze effimere
distrugge , la dignità degli uomini .
Mi ravvedo dall’evidenza solida
dalla presenza la bella vista acclamo
un corpo appariscente e casto.
È la sua voce che ruggisce:
la voce della melodia chiama,
grida ,guardami !No ,Non mi toccare …
Ho il prezioso seno e agli uomini fa impazzire.
Altre le l'espressione ,lo sguardo appare innocuo ;
ad una risposta una lacrima
un inizio ,una perversa fine.
Nausea ,alcova di mondi chiusi
ove l’amore resta tra le funi ,
sfocia nel peccato veniale
nella timidezza di colui che ama.
È un impatto relativo nella realtà c’è la fantasia ,
c’è l’introverso intuitivo e l’empatia emozionale .
È nel palcoscenico sociale che si evince la ragione ,
discussioni a non finire …
si acclama la figura dell’angosciante male.
Oh nausea!
Sei tu dunque il patema d’ogni vomito ?
Tu la nauseabonda miscela ,
penetri nello squarcio insano
nella mia anima ti trascini.
Poetanarratore .

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