martedì 11 febbraio 2014

Il muro del pianto




È alto  il muro che fiancheggia la mia strada,
la sua altezza oscura il mio cuore,
tu la creatura ,la pallida figura
di questa mia tormentata vita.
Accettami per quello che sono,
per l’amore che ti dono,
lasciami esternare il triste mio rancore,
la mia irrefrenabile rabbia ;
la dove un pendolo rintocca suoni desolati.
Sul muro del pianto senz’occhi
ho sollevato il tuo velo nero ,
umiliandomi son fuggito ;
dalle fugaci mie difese mi son recluso .
Son pretese di un’egoista senza scampo
mai potrà la mia carne sentire
il calore dei tuoi glaciali fremiti ;
vedere il colore dei tuoi sguardi tenui .
Sei tu la vergine bianca!
l’iride desto che guarda l'orizzonte,
ti vesti di sentenza in apparenza danzi,
danzi il valzer della mia vita
mi affianchi e mi tormenti ,
mi illudi e mi travolgi;
mi dai l’apparenza del peccatore folle.
… e io esplodo !
Grido i mie sgomenti,
in questo letto vuoto dove giace il pianto,
urlo , mi pento!
Nessuno mai mi sente …
Vita ! Vita ingrata
perché non mi hai donato il piacere del sospiro
il languido desio di un amore puro?
Solo tristezza c’è tra le nubi e vuoti senza resa .
Fanno di me un fallito uomo 
che cerca sulla strada la via del ritorno ,
in stanze vuote il senso del confine ;
sul mio petto arido la sola stella spenta giace …

Poetanarratore.

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