domenica 19 gennaio 2014

Introspezioni


… poiché io credo e otterrò eloquio
sarò poeta ,lo schiavo della plebe ,
scriverò poemi sull’immortalità e dell’anima mia,
farò dei miei pensieri materia grigia .
Sarò palpabile soltanto agli invisibili ,
a una spiritualità effimera che si riflette eterea ;
si perpetua nella sacrale vita .
E ad ogni immagine ne traggo forma !
Traggo la figura di un dipinto ,
che a pieni occhi vedo i colori dell’immenso ;
un universo sconosciuto distante anni luce .
Guardo gli amanti tra i boschi della selva
e ne esorto il solo gesto ,
come le forze della natura
con impeto spazzano via il volgare.
… io sono quel che sono !
Vivo questo tempo di passaggio ,
so che nel regno del signore c’è il fratello mio
e le infinite foglie volano nel vento ;
volano in una evoluzione che mai si ferma .
Credo che una pianta in fiore
può dare frutto in primavera ,
e sazi bocche che hanno fame ,
che un glicine rampicante
 adorni l’immenso cielo .
… e ancora ,si ancora :
tutto continua , si estende ,si spande
niente si annulla o si ferma ,
vivere o morire è diverso da quello che si pensa ,
o di qualcosa che fa credere immortali.
Siamo angeli o demoni !
Siamo sangue  di un inchiostro raro ,
intarsiati in una corteccia millenaria
ove il ragno rosso cerca la sua zanzara .
Siamo nuvole in un mattino di tempesta
ma poi arriva il sole :
le piante e i fiori incorniciano a fiorire ,
rinasce la speranza che in molti cuori alberga .
 
Poetanarratore.

Nessun commento:

Posta un commento