domenica 22 dicembre 2013

Il perdono degli amanti


Quanta tristezza è dovuta?
L’anima si spreca nel dolore della pace ;
ostinata non ha un vero scopo
e tra le lenzuola tutto si quieta .
Si inibisce mansueta la bella sposa,
si manifesta col l’intimo fugace
e a stenti si logora in paure;
di sogni avversi in ripieghi d‘avventura.
Il perdono degli amanti non ha una precisa fine
cuori che si amano
alla fine d’una storia respirano sollievo?
Cadono in miseria e si coprono d’infamia .
Ed io che combatto la mia di storia!
Quella ch’ho sognato e avuto
consumato e abbandonata ,
l’amante sprovveduto l’amor mi tolse.
Nel tempo molte son le crepe
e per anni si rincorrono con parole franche ,
si ricredono e si struggono in inutili rimpianti ;
giammai non fui l’orecchio sordo.
È tu amante profumata
dov’eri quando ti dissi t’amo?
Mi sentivi e ti compiacevi con l’ardito sfogo ;
con sagacia proponevi l’avvedutezza del mai.
Ora vaghi nell’ignoto sconosciuto
e ti struggi coprendo i tuoi pallori ,
ombrati dalla sconsolata anima danni
gli ultimi giorni della tua vita .
Il perdono degli amanti
strugge stupide orge ,
il fine lucida le bramose labbra ;
resta l’abbandono e attimi di sospiri.

Poetanarratore.

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