All’alba della più tetra vita si affacciò il male!
Eri tu che giocavi a far la dama,
con le volontà altrui
di chi sa mostrare l‘arida figura.
Eri pronta ,in agguato a far la musa
a cercarti un poeta,
un’amante ,un qualsiasi imbecille;
per colpirlo alla schiena ,dentro al suo cuore .
Gli offrivi sesso elemosinando miseria
fosti bugiarda e poi anche meschina …
ti portavi avanti mostrando il fondo schiena :
in paraventi d’illusioni per non invecchiare.
Sono ed erano squallide tutte le tue storie :
la voltafaccia insoddisfatta,
che mostra i sudori estremi ;
rinunciavi al sogno che t’ho avverato .
Hai buttato al vento la parola t’amo ,
ed è abominio ,una insania incoscienza ,
credevi d’esser sana …
non ti accorgevi della tua pazzia .
Finalmente volano lontano i giorni maledetti !
Un lampo cieco apre usci nuovi :
l’oblio immortale porta con se l‘amore;
la carne tenera che mai più potrai avere …
Poetanarratore .
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