Tu fiore perso nel giardino delle rose
nei solchi dell’anima attingevi la mia vita.
Benigna fu la sorte ,
malvagio il tuo pensiero.
… dove sei castigo?
Da tempo ho smesso di sognare ,
non ho più voce per gridare
deluso dell’amore scerno il mio dolore.
Arrivasti tu ed io c’ero !
Occhi si chiudevano dietro usci di mattoni:
in vicoli bui mi smarrivo
non capivo? L’infame che tu eri .
… ma tu eri una farfalla e volavi!
Tra il polline e il mare mi friggevi,
la vittoria festeggiavi ,
dentro una canzone leggevi la mia poesia.
Una stella ti era sua gemella,si,eri bella!
Nel sole e la luce brillavi il fato,
l’empatia sempre più a te mi avvicinava
ne sentii la fragranza del primo albore.
Si, arrivasti tu e il mondo poi si cambiò ;
Anche le cicale smisero di cantare :
estraniate dal dolore si nascosero al buio,
non cantano più sotto la calura.
In parole vuote infettasti gli infettati !
Chi come me l’anima si brucia ,
fa le sue fermate nell’universo del peccato
e su di un colle trova la quiete.
… esci fantasma e vattene ,
esci da me e fatti carne !
Fatti materia e entra nel mio cuore,
se sei vera spumeggia le belle fantasie.
Arrivasti tu ed io cieco ero ,
solo e sprovveduto non ho capito !
Dalle passate cose
in te l’affanno duri.
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