giovedì 19 aprile 2012

E arrivasti tu



Tu fiore perso nel giardino delle rose

nei solchi dell’anima attingevi la mia vita.

Benigna fu la sorte ,

malvagio il tuo pensiero.

… dove sei castigo?

Da tempo ho smesso di sognare ,

non ho più voce per gridare

deluso dell’amore scerno il mio dolore.

Arrivasti tu ed io c’ero !

Occhi si chiudevano dietro usci di mattoni:

in vicoli bui mi smarrivo

non capivo? L’infame che tu eri .

… ma tu eri una farfalla e volavi!

Tra il polline e il mare mi friggevi,

la vittoria festeggiavi ,

dentro una canzone leggevi la mia poesia.

Una stella ti era sua gemella,si,eri bella!

Nel sole e la luce brillavi il fato,

l’empatia sempre più a te mi avvicinava

ne sentii la fragranza del primo albore.

Si, arrivasti tu e il mondo poi si cambiò ;

Anche le cicale smisero di cantare :

estraniate dal dolore si nascosero al buio,

non cantano più sotto la calura.

In parole vuote infettasti gli infettati !

Chi come me l’anima si brucia ,

fa le sue fermate nell’universo del peccato

e su di un colle trova la quiete.

… esci fantasma e vattene ,

esci da me e fatti carne !

Fatti materia e entra nel mio cuore,

se sei vera spumeggia le belle fantasie.

Arrivasti tu ed io cieco ero ,

solo e sprovveduto non ho capito !

Dalle passate cose

in te l’affanno duri.

Poetanarratore .

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