Vattene da dove sei venuta
tu femmina che mai hai amato,
tu la miseria ,la misera incredula che nulla crede
con i tuoi sogni logori il mio passato.
Vattene all’inferno è da li che sei tornata?
Le tue angosce son state viziate da ignoti:
da uomini di poca fede,da rinnegati …
ne fai scudo e inutile difesa.
Vattene nel nulla !
Quella è la tua casa ,
mai potrai amare un uomo che ti spera
con sincerità lui ti cerca e tu non vedi.
Mille le paturnie ,le conferme tra comari
parole in chiacchiericci soltanto per vantare ,
vantarsi poi invano a che scopo si vive così poco.
Non si gioca con il sesso,con i sentimenti altri.
Nel nulla resterai e farai marcire il poco che ti resta !
Quel buono che vorrebbe iniziare una storia vera:
avere tra le mani il vero amore
ora che l’hai trovato lo butti a mare …
Tra desideri e sogni proibiti ti sono apparso :
in illusori aspetti proponi la tua figura.
per anni m’hai cercato
Ora ci sono …
Vieni !
Non temere non ti farò soffrire …
sarò un vento caldo
che ti carezza in primavera.
Assieme a te aspetto la primula che nasce.
Poetanarratore
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