La miserevole concubina .
False le parole della ganza ambigua
comprovano la misera vergogna ,
la sua mente detta l’incoscienza
al cieco azzurro il suo squallore .
È la miserevole concubina ...
la libertina che tende le sue reti ,
la sua innocenza vuol mostrare
ai fasulli amatori il mendace amore .
E per strano capriccio soffoca la sua stessa voce
le cose belle nel cuore fuso le reprime …
le veste con l'abito del suo profumo
è convinta di aver tutto , ma è nessuno .
Oh mia cara farfallina ne hai cose da assorbire …
dai puri spirito afferri aria fritta ,
rovisti tra i ricordi le false favole
ritrovi in te quella che non sei .
E voli col pensiero e nulla crei ...
nulla ! Da un ramo passi al fiore ,
svolazzi leggera come una piuma ;
nessuno si accorge della tua miseria .
L’amore ,il vero !Mai ti ha colto ...
quello del dolce bacio e del riso amaro ,
della purezza desta con la faccia idrofobica …
quello che fa cantare appena che ti alzi .
Lascia stare i rulli di tamburi ...
non sono i tuoi suoni binari senza meta ,
non gemono istinti pulsanti ;
a testa bassa non vedrai le tue stelle .
Capirai, si lo capirai che finché c’è vita:
c’è un cuore da amare cristalli di paure da offrire ,
c’è il desiderio d'amore l'ostinazione del l'occhio vero ...
nelle pupille cieche c'è l’ultimo giorno per morire .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore.
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