Inferno Cortigiano .
Non troverò la vena dei miei anni
gli eterni palpiti che sentii per te oh donna ,
la quiete dei tuoi giorni i miei sogni acerbi
resto chiuso nel mio inferno cortigiano .
Il rimorso mio si concede all'insensata sete
alle feconde solitudini di piaceri terreni,
al turgido volto di veemenza senza stile
ove i floridi seni viziano i taciti capezzoli.
Forse raggiungerò l'epilogo del verso
in esso la bellezza del lodato amore ,
fluirò su campi elisi i ritmi dei singulti
aprirò alle lacrime le porte alle vergini .
Tu il sospiro dei cuori indolenti
abbeveri sangue alla mala voglia ,
la fonte delle acque grigie
tra i corvi i paradisi rabbiosi .
Resti l'afasia spudorata della mia musica
lasciami dunque in questo inferno ...
a ruggire fantastiche illusioni ,
alle sentenze dei storpi sensi .
Giovanni Maffeo Poetanarratore .
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