mercoledì 27 febbraio 2019

PRENDO IL MEGLIO.

Prendo il meglio‭ ‬.

C’è solitudine tra le perdute anime‭
han troppo amato un amore non voluto‭ ‬,
un amore spietato che lascia scorie a l’ego‭ ;
in un corpo voluttuoso i colori spegne‭ ‬.‭

Ed io prendo il meglio per quel che mi viene dato‭
quello che si crede di volere mai s’avvera‭ ‬,
divengo turbine di contorni e storno‭ ;
m’intrufolo nei sogni‭  ‬,nell’eco di chi sbava‭ ‬.

C’è la paura della vecchiezza che imperterrita avanza‭ !
La sottile inadeguatezza che soffia il miraggio,
c’è l’incertezza‭ ‬,l’imbarazzo della scelta‭ …
tra le mura chiuse il cervello sbatto.

C’è il caos nella mente‭ !
Si vuole incatenare un fantasma che non vola‭ ‬,
in sibili di melodia l’improprio attergo
rombo tuonante di una visione folle‭ ‬.

Sono fatui che accecano bisogni‭ !
Esaltano parole boriose da bocche spolpate‭ ‬,
da gesti inconsueti e livree snobbanti‭ ‬,
s’ingoiano miserie e il nulla si ottiene‭ ‬.

Oh tu che mai ti rassegni‭ …
Allunghi il braccio e ritrai la mano‭ ‬,
tu che in questa epoca trami‭ ;
credi d’esser bella e mascheri il il fato‭ ‬.

Prendo il meglio del frutto di Adamo‭ !
Di Eva la sua performance di predatrice‭ ‬,
di un vorrei‭ ‬,e gridarmi‭ ‬,al lupo,al lupo‭  …
il gesto empirico per tranne l’afferrabile‭ ‬.

Inseguo ideali che non servono‭ !
Per vivere penso che siano necessari‭ ‬,
sia spazio che riflette le mie attese‭ ;
il meglio a me lo voglio dedicare‭ ‬.


Giovanni Maffeo Poetanarratore‭ ‬.

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