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Scabrosità inique -
Tra
le sinuose cosce arde l’impeto precoce
il
flabello di quiete per l’augello aulico,
dipana
il vezzo alla furtiva voglia
e
non dà tratteggio …
Ed
io emergo dagli inferi sconnessi
reclamo
l’intrinseca essenza ,
invoco
il solo Dio
a
concedermi il consenso religioso,
mi
mette a nudo il verbo della pace.
Trema
la carne!
Trema
nella stagione morta,
nell’età
che ci fu il primo bacio fu feroce …
Nell’età
misterica ove tutto è logico;
ove
il puro spirito
fobica
l’iniziazione pudica,
annaspa
la periferica condanna del vile infame …
Sono
voglie di scabrosità mistica
apre
il sopravvento alla ludica mente ,
a
chi non ha ritegno per l’amore .
Ed
è il debole che paga !
Egli
non ha più la forza di reagire ,
contro
la sua travagliata sorte;
mercifica
miseria nella scabrosità iniqua.
Giovanni
Maffeo Poetanarratore.
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