lunedì 21 maggio 2018

La Porta per L'Inferno .

La porta per l’inferno

Non mi lascerò coinvolgere dall’indifferenza
dalla sottile ed effimera astuzia ,
Sazierò il mio livore ,dando inizio al nuovo io
a quello che di meglio han valori umani .
Al riflesso naturale che traspare la mia foschia
fatta d'ombra dal mio capo chino .
Bruciatemi pure ,nel fango dei ricordi io non mi sciolgo
in pantani di olio bollente ,
In rimorsi soffocate l’anima mia , il vostro veleno è il mio cibo .
Vi apro dunque la porta del mio inferno
li mi troverete e chi vi accoglie ,
Vi offrirò il mio sangue e tanta malavoglia ,vi offrirò l’odio mio
Vi offrirò il frutto maledetto ,che Eva mangiò e fu il peccato ,
Fu , la porta per l’inferno ,l’unico rifugio degli amanti
sconcertatori di tombe e fughe nei silenzi .
Andatevene dunque , fuggite , da me che sono lampo
soccorrete altri infermi i furibondi ,
Lasciatemi al mio delirio , a giocare a guardia e ladri
a sollevare i miei pesi ,
Andatevene ,statemi lontani ,io puzzo di sterco e ho fame di fetore
di sostanze nocive e scorie di frastuoni ,
Sono la bestia di soma che ara i campi elisi
sulla guancia del cielo depongo il bacio .
Falcio mietiture su terre e spiagge ,
tra i guanciali i miei gagliardi angeli
l’oro si, mi san capire ,
Mi aprono la porta dell’inferno ,traghettano la mia culla in paradiso
sulla barca del nuovo tempo mi lasciano libero ,
Dio mi trasporta nella sacra liturgia ove io colgo la preghiera .
Dentro di me i fantasmi s’inchinano
Ballano la gloria , mi premono le labbra sui pori della pelle .

Oh tu giovinezza ,lasci l’incerto , lasci virilità sconnessa
la florida bilancia che cede il passo ,
Alla vecchiaia superba che sbaciucchia il corpo
i balsamici baci silenziosamente poni ,
Al mio sole che mi da vita , intorno ad esso nessuno mi osserva
Calo il sipario dell’opera ,a chi non è degno della mia lirica .

Giovanni Maffeo Poetanarratore .

Nessun commento:

Posta un commento