sabato 13 dicembre 2014

La miserevole concubina



False le parole della ganza ambigua
comprovano la misera vergogna ,
la sua mente detta l’incoscienza
al cieco suo squallore .
È la miserevole concubina ,
la libertina che tende le sue reti ,
la sua innocenza vuol mostrare
ai fasulli amatori .
E per strano capriccio
soffoca la stessa sua voce ,
le cose belle , nel cuore le reprime ;
è convinta di aver tutto , ma è nessuno .
Oh mia cara farfallina
ne hai cose da assorbire …
dai puri spiriti afferri
ritrovi te, quella che non sei .
E voli col pensiero e nulla crei
da un ramo passi al fiore ,
svolazzi leggera come una piuma ;
nessuno si accorge della tua miseria .
L’amore ,il vero !
Mai ti ha colto ,
quello del dolce bacio e del riso amaro
della purezza desta …
quello che fa cantare appena che ti alzi .
Lascia stare i rulli di tamburi ,
non sono i tuoi suoni …
non gemono gli istinti ;
a testa bassa non vedrai le tue stelle .
Capirai, si lo capirai ,
che finche c’è vita:
c’è un cuore da amare
c’è il desiderio di un amore ,
l’ultimo giorno per morire .

Poetanarratore.

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