giovedì 1 maggio 2014

Il signore delle tempeste


(Quando la mente favella la fantasia )

C’era freddo fuori ,anche il passero fuggiva
in covoni di paglia si annidava,
tra le appassite foglie brillavano i colori;
finiva l’estate, il tempo degli amori .
E vi fu tuono nel creato !
Nell’olimpo dei delusi mi smarrivo,
nel deserto di un pianeta fui lasciato;
volli affondare le mie piaghe per amare .
Il signore delle tempeste distrusse ogni cosa :
sparse tra la gente la funebre trenodia,
lascia il consolo ad una sola viziata ;
lei ha saziato i suoi volgari erotismi .
Tutto muore nel castello!
Le scannate pecorelle fuggono dai germogli ,
tu l’insetto infetto hai profanato l’eretico blasfemo;
tra le menzogne come una giuda godi .
E scorre il sangue nei cuori infranti!
di sfregio tagli i larghi rivi,
cani sciolti banchettano gli avanzi ;
nel giorno buio il soffio mio abbandoni .
Sei tenebra tra i rovi e voli su aquile reali !
Ti volteggi dove non c’e più aria,
nei cerchi di fumo hai quello che non trovi ;
perversa vivi i tuoi dolori .
Oh tu, tu Dio dell’immenso
accogli nel patrio tetto gli sconsacrati ,
perdona colei che nel cuore mio striscia
si penta del suo stesso male.

Poetanarratore.

1 commento:

  1. Caro Giò, eccomi per commentare i tuoi versi: amarezza, rabbia e perdono li intingono di tanto sofferto dolore...
    Un caro saluto
    Ros

    RispondiElimina