venerdì 15 novembre 2013

Senza macchia





Fu casta la coscienza
dopo aver conosciuto la sciagura ,
a valutare il peso delle due misure :
a soddisfare la sazietà del proprio egoismo
a distinguere l’infame col profano.
E fosti vomito nell’incesto putrido
affondasti la tua carne in sfoghi isterici,
insoddisfatta ti credesti libera …
credesti d’essere una puritana infatua .
Senza macchia ti sentisti limpida
e nei colori dei fiori ti specchiasti,
ti salvasti dal peccato ,dalla tua miseria;
ti lavasti in malsane passioni.
T’imbrattasti riempendoti di creme
fosti brava a far credere le tue bugie ,
la prolissa ode ti lasciò da sola ;
in’ inconsapevoli sensi svuotasti rabbia .
L’alba del mattino è vicina
e gli occhi tuoi si aprono col mio eco,
imprimi i tuoi passi su ciotole di vetro;
è gioia nel saperti che sei serena.
Ti credi senza macchia
e la tua mal grazia svezza ,
l’inafferrabile spasmo ti sviscera;
saziata di orgasmi esorcizzi la tua noia .
Ora esorti panacea !
Pozione magica di tutti i mali ,
il male della vita mia.

Ti perdono anima mia!

Poetanarratore .

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