martedì 27 agosto 2013

Il regno del nulla




Appartenni a un tempo che fu tutta la mia vita
scrissi in versi il dolore dell’amore.
Raccontai di me , di una amata ingrata,
in una strofa il suo miele fetido.
Mi mostrai a lei loquace …
un timido introverso che sconfisse gli odi,
sui roghi dell’inquisizioni mi mise in croce;
ero la preda delle sue premeditazioni.
Io l’incomprensibile sognatore non capivo !
Fui l’amante evanescente …
l’illuso giolli del suo pensiero ;
dal suo egoismo il freddo gelo.
E fu delirio!
Conobbi le tenebre nelle foreste degli gnomi,
sull’acqua pura nuotavo le magie;
fui l’oracolo che spalma cellulosa.
E vidi l’ invisibili meraviglie !
Vidi la crisalide sulla rigogliosa terra,
mi incantò il custode dall’occhio di cristallo;
era il più terribile tra i mostri di quel regno.
Ora nel nulla vivo , nulla spero!
Leggo la bibbia ai bordi del terrore,
nessuna lava brucia il mio cuore;
fantastico aria in un mondo nero .

Poetanarratore .

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