venerdì 30 marzo 2012

Chiamalo capriccio



Chiamalo come ti pare ,
questo è il tuo volgare sesso
a te sola appartiene:
ti guarisce da ogni male .
Chiamalo capriccio !
Afflizione caustica che in me scotta ,
di perdizione ti rassegni e non vedi il puro
Assuefatta , ingoi piacere.
È la forte voglia l’istinto erutta !
Nell’inferno di Dante vai a morire:
nessun tesoro ha il tuo valore
a differenza di una intesa passionale.
È il maledetto gioco che a te piace !
Dall’odore il suo schifo ,
dalla carne nausea annusi
fetida sul guanciale l’infamia godi.
Chiamalo amore !
Questo è il sentimento che io vorrei:
mi appari e di me fai ciò che vuoi
sai di glicine e nei miei sensi lo emani.
mai potrò approvare
quello che non voglio mai vorrei:
egoismi ch’io non conosco tu li usi
l’anima mia il bene m’impone.
Chiamala maledizione ,
degli affamati viziosi la loro pena,
è castigo o forse redenzione?
Il violato odio d’un’avventura strana.
Poetanarratore .

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