Eppure io c'ero.
Nessuno mi vedeva mi ascoltava
venivo da un luogo a me caro ,
felice udivo il tuo passo morbido ,
piangevi sola sulla triste via .
In me ,in quel tempo nacque il canto dell'amore !
Nacque quello che poi chiamai poesia ...
il timoroso brivido che mi fece musica
non sapevo chi eri e te la volli dedicare .
Eppure io c'ero e non fui notato dall'intrusa
fui messo alla gogna del pianto spento ,
di un agonismo incestuoso la bolgia di anime dannate
ove sanguinavano le accidie ,il tedio innocente dell'etica crudele.
C'ero e non mi vedevi ero lontano dal tuo cuore
cantavo per te la mia lirica,il perdono innamorato ,
la nota struggente della romanza del mio ego ...
trionfavo il tuo sorriso nel dubbio puro del dolore .
Eppure io c'ero ,ero accanto all'egoismo dei puri
invedibile tra i tanti volti dell'arroganza...
nella piaga della mente e false lusinghe evanescenti,
tra le borie dei commedianti che l'arte per l'oro è vanto .
Sarà l'aria , la tua voce mi disse :
vai avanti , non ti fermare canta,
ed io cantai nelle orecchie dei sordi :
altro ci vuole per spegnere il rumore d'un sognatore .
Eppure Io c'ero …
Giovanni Maffeo - Poetanarratore .
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