Il signore delle tempeste .
(Quando la mente favella la fantasia scrive)
C’era freddo fuori ,anche il passero fuggiva
in covoni di paglia si annidava ...
tra le appassite foglie brillavano i colori;
finiva l’estate, il tempo degli amori .
E vi fu un tuono nel creato delle stelle!
Nell’olimpo dei delusi mi smarrivo ,
nel deserto di un pianeta fui lasciato;
volli affondare le mie piaghe per amare .
Il signore delle tempeste distrusse ogni cosa :
sparse tra la gente la funebre trenodia,
lascia il consolo ad una sola viziata la figlia degli dei;
con i sui poteri ha saziato i suoi volgari erotismi .
Tutto muore nel castello del grande paradiso !
Le scannate pecorelle fuggono dai germogli ,
tu l’insetto infetto hai profanato l’eretico blasfemo;
tra le menzogne come una giuda godi .
E scorre il sangue nei cuori infranti!
di sfregio tagli i larghi rivi,
cani sciolti banchettano gli avanzi del profano ;
nel giorno buio ti abbandoni nel soffio mio .
Sei tenebra tra i rovi e voli su aquile reali !
Ti volteggi dove non c'è più aria,
nei cerchi di fumo hai quello che non trovi ;
vivi i tuoi dolori è perversa la tua sottana .
Oh tu, tu Dio dell’immenso salva la paura
accogli nel patrio tetto gli sconsacrati ,
perdona colei che nel cuore mio striscia ;
si penta del suo stesso male e degli atti impuri .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore.
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