Io sono l’eremo.
«Scrissi un tempo tante cose:
le cui lettere erano dirette ad una amata .
Le scrissi col cuore per donarle il mio amore ,
con la convinzione che fossero vere .»
Ma ,io sono l’eremo !
Sul suolo sacro batto i piedi e calpesto neve ,
batto l’oro sulla pietra lo sdegno dei martiri ;
sono schiavo, ho il morso del leone.
E tra i frastuoni umani è stordito il mio suono
impugna tregua di tormenti acri ...
mi spezza il cuore e s'aggrappa al cielo ,
ove c'è il sepolcro delle sue macerie .
Io sono la voce del delirio !
La falsa e aspra opera del flagello sentimentale ,
mi insinuo nel tuo rifugio ,il ripiego delle favole ;
nella iniqua sorte del tuo amore mi umilio .
Sono quello che sono e ne son convinto
un altro non lo sarò mai forse il piacere illogico ...
le buone intenzioni ove s'affolla dall'inferno la dimora;
sul tuo corpo ove spando l'audace rosa spoglia .
Sarò folle e loderò il tuo bacio
sarò per te pelle , acqua di mare ...
sulle tue labbra poserò il piacere del fumo ;
sarò musica la melodia ,tenera e crudele .
Sono l'immagine di un volto di una scena
il luogo sacro della terra ,dell'amore ,
il miracolo architettonico della preghiera
ove la pace regna nei secoli .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore .
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