La
miseria .
È
stagnante questo cuore vomita miseria
gli
han già derubato il desiderio la preghiera ,
l’hanno
umiliato ,deriso …
l’anima
mia han messa a rogo .
È
come la favola di Biancaneve :
siamo
creduli nelle storie i permalosi
ove
l’illusa povertà non si rassegna mai
non
vuole ascoltare il suono che fa rumore .
La
miseria è la follia degli assurdi del riso dolce
sfoggia
il corteggio con l’arma migliore,
diventa
preda ,elemento di bufera ;
il
bellicoso vento che spande tramontana .
Sei
tu dunque il sublime !
L’offesa
data alla parola amore?
La
messa in scena in abito da sera ;
l’ora
furtiva per asciugare gli occhi alla luna .
Oh
femmina !Sei tu il prezioso dono :
abbellì
la tenacia e l’occhio strizzi ,
fai
la sbarazzina e accendi ceri ;
sferzi
luce ove l’alba è buia ha seminato aria.
Il
tempo innamorato
guarisce
le angosce e cura cicatrici ,
di
una donna che non vede ed è miseria.
Giovanni
Maffeo Poetanarratore .
Nessun commento:
Posta un commento