Il
fetore della menzogna
È
l’enigma dell’arcano incantatore
nel
suo occulto svela il suo sacrale:
cela
l’abominio , esecra il rifiuto;
menzogna
l’adulterio del fu impeto.
E
lo sento da lontano il suo odore acro ,
l’acrilica
osmosi dell‘amaro fiele,
di
una bestia che non ha più cuore;
ha
gli artigli nell’impudico pensiero.
Tu
femmina hai ucciso l’amore!
La
bestia indomita dal cuor crudele,
per
te ho attraversato mari;
ho
preso il volo per la seconda vita.
Non
ci saranno profumi di magnolia
al
di là del fatale rogo …
ne
mai invocherò per te i misteri sacri,
il
mio vagare morirà oltre la collina ;
tra
gli effluvi dei candidi rosai.
La
mia sostanza è in ogni linfa !
Nel
segreto delle limpidi romanze,
nell’aura
limpida si perde tra gli ulivi ;
nella
debolezza d’ogni mio palpito svelo .
E
ho profanato la vanità sincera :
la
via cieca di una femmina ferrosa,
ho
dipinto di rosso il mio sangue nero;
nell’altrui
gemito s’impantana e si schiuma .
Cosa
ho fatto di così maligno, mi chiedo ...
per
avere ottenuto il fetido disgusto?
Forse
ho bevuto la pozione magica ,
stretto
a me il labbro esile ;
il
loquace eco mi ha tradito.
Ho
sfiorato l’inerzia dei freddi orgasmi ,
io
feticista ne sono sazio,
voglio
sentire gli aromi della gioia ;
con
l'amor verace varcare l’infinito.
Poetanarratore.
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