sabato 21 maggio 2016

La porta per l'inferno



La porta per l’inferno

Non mi lascerò coinvolgere dall’indifferenza

dalla sottile ed effimera astuzia ,

Sazierò il mio livore ,dando inizio al nuovo io

a quello che di meglio han valori umani .

Al riflesso naturale che traspare la mia foschia

fatta d’ombre dal mio capo chino .

Bruciatemi pure ,nel fango dei ricordi io non mi sciolgo

in pantani di olio bollente ,

In rimorsi soffocate l’anima mia , il vostro veleno è il mio cibo .

Vi apro dunque la porta del mio inferno

li mi troverete e chi vi accoglie ,

Vi offrirò il mio sangue e tanta malavoglia ,vi offrirò l’odio mio

Vi offrirò il frutto maledetto ,che Eva mangiò e fu il peccato ,

Fu , la porta per l’inferno ,l’unico rifugio degli amanti

sconcertatori di tombe e fughe nei silenzi .

Andatevene dunque , fuggite , da me che sono lampo

soccorrete altri infermi i furibondi ,

Lasciatemi al mio delirio , a giocare a guardia e ladri

a sollevare i miei pesi ,

Andatevene ,statemi lontani ,io puzzo di sterco e ho fame di fetore

di sostanze nocive e scorie di frastuoni ,

Sono la bestia di soma che ara i campi elisi

sulla guancia del cielo depongo il bacio .

Falcio mietiture su terre e spiagge ,tra i guanciali i miei gagliardi angeli

l’oro si, mi san capire ,

Mi aprono la porta dell’inferno ,traghettano la mia culla in paradiso

sulla barca del nuovo tempo mi lasciano libero ,

Dio mi trasporta nella sacra liturgia ove io colgo la preghiera .

Dentro di me i fantasmi s’inchinano

Ballano la gloria , mi premono le labbra sui pori della pelle .

Oh tu giovinezza ,lasci l’incerto , lasci virilità sconnessa

la florida bilancia che cede il passo ,

Alla vecchiaia superba che sbaciucchia il corpo

i balsamici baci silenziosamente poni ,

Al mio sole che mi da vita , intorno ad esso nessuno mi osserva

Calo il sipario dell’opera ,a chi non è degno della mia lirica .

Poetanarratore .

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