Chiamalo come ti pare …
Donna, il tuo dolore è il mio piacere ,
a te sola appartiene:
ti guarisce da ogni male .
Chiamalo capriccio !
Afflizione caustica che in me scotta ,
di perdizione non vedi il puro
assuefatta , ingoi l‘amarognolo sapore .
E dalla forte voglia l’istinto erutta !
Nell’inferno di Dante vai a morire:
nessun tesoro ha il tuo valore
a differenza di una intesa passionale.
È il maledetto gioco che a te piace !
Dall’odore la sua nausea ,
la carne mia annuso
fetida sul guanciale l’infamia godo.
Chiamalo amore !
Questo è il sentimento che io vorrei:
mi appari e di me fai ciò che vuoi ,
sai di glicine e nei miei sensi lo trascini .
Mai potrò desiderare
quello che non voglio mai vorrei:
egoismi ch’io non conosco tu li usi,
l’anima mia vince il bene .
Chiamala maledizione
dagli affamati viziosi la loro pena,
è castigo o forse redenzione?
Il violato odio d’un’avventura strana.
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