martedì 23 aprile 2013

Chiamalo capriccio




Chiamalo come ti pare …

Donna, il tuo dolore è il mio piacere ,

a te sola appartiene:

ti guarisce da ogni male .

Chiamalo capriccio !

Afflizione caustica che in me scotta ,

di perdizione non vedi il puro

assuefatta , ingoi l‘amarognolo sapore .

E dalla forte voglia l’istinto erutta !

Nell’inferno di Dante vai a morire:

nessun tesoro ha il tuo valore

a differenza di una intesa passionale.

È il maledetto gioco che a te piace !

Dall’odore la sua nausea ,

la carne mia annuso

fetida sul guanciale l’infamia godo.

Chiamalo amore !

Questo è il sentimento che io vorrei:

mi appari e di me fai ciò che vuoi ,

sai di glicine e nei miei sensi lo trascini .

Mai potrò desiderare

quello che non voglio mai vorrei:

egoismi ch’io non conosco tu li usi,

l’anima mia vince il bene .

Chiamala maledizione

dagli affamati viziosi la loro pena,

è castigo o forse redenzione?

Il violato odio d’un’avventura strana.


Poetanarratore .

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