Meriggi roventi .
Fa caldo, la beltà si snuda
mostra i prorompenti seni ,
esce maliziosa dallo sguardo della iena ;
serpeggia lungo la trave e si contorce .
Di lei si dice che accecò il suo destino
nelle cavità del cuore lo adagiò morendo di dolore ,
fece la corte a luccichii di fremiti ;
agli storditi amori della bassa stagione .
E nel ventre della sua ansimante voglia fu strega
ella perpetua l’amore al cavaliere folle .
Lei , la lupa , mostra a me il suo pareo ;
la conchiglia degli ardenti falli .
Sali dunque sul mio relitto ,o donna !
Tu l’insaziabile sciagura ,paventi prementi ore ,
paventi ceri spenti ,l'io, che non esiste
ove ogni torpore amore arde .
Fosti intesa nuvolosa :
scoppia , tuona ,su di me si scaglia , si dimena …
Turbina e scorrazza , s’impiuma !
Nella folgore degli oblii , leggera sciama .
Ma chi ama , perdona …
Si perpetua l’amore nell’irrevocabile presente ,
la vita diversa urge col ferreo battito degli incerti balzi cola ;
In rifugi bava ,letizia aduna .
Giovanni Maffeo - Poetanarratore .
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