Amore liquefatto.
Libero, sono libero!
Cammino verso il sole ,
verso un‘altra riva la conchiglia d’oro colgo;
Verso l’incanto che l’amor governa,
ove la mia guida và verso l’esistenza.
E sarà sorda l’intestina rabbia!
Lì l’ingorda voglia non vorrà sentire;
L’affronterò coll’affilata falce ,
per evitare ogn’altra forca.
E fu benevole il fato …
la regale colomba mi dette voce,
su onde audaci guarì la mia pazzia;
furono stillate le evanescenze impure.
Furono docce d’acqua fredda
che purificarono il mio corpo liquefatto,
nei lavatoi di lorda vita
annegai la sua sorte ;
Vidi finalmente la stella della sera.
Fosti senza cuore femmina!
Il tuo sguardo fu sottile e folle ;
cancellasti in me la musica del mare ,
nella mia anima scuotesti l’ira.
Ci furono sguardi in specchi rotti
e si mostrarono scuri nel pallido lido;
d’orrore furono i tuoi rossori:
il dardo mio si diresse altrove.
Ora si affolla la mente mia
dall’amore liquefatto fuggo;
odoro il profumato gelsomino,
l’altra carne delle calde labbra.
Giovanni Maffeo Poetanarratore.
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